La villa fu verosimilmente costruita su rovine di epoca etrusca, delle quali vi sono tracce evidenti nei sotterranei e nelle immediate vicinanze, come i muri ciclopici emergenti nel parco; col passare dei secoli ebbe rifacimenti e trasformazioni finché non assunse l'aspetto attuale per opera dell'architetto Giovannozzi, nei primi del Novecento.
Il giardino, articolato su tre terrazzamenti degradanti verso sud, è sistemato con un parterre di bosso, lungo l'asse della villa. Presumibilmente il primo terrazzamento risale all'epoca di costruzione della villa, mentre gli altri, come molti interventi nel parco, sono stati realizzati prima da Angelo Peyron e successivamente dal figlio Paolo Peyron.
E' a Paolo Peyron che si deve la realizzazione del lago e del soprastante complesso architettonico e monumentale. Le statue di pregevole fattura che ornano il giardino, al posto di quelle andate distrutte durante l'ultima guerra, provengono dalle ville venete del Brenta.
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