La sistemazione attuale del cimitero si deve al piano di Giuseppe Poggi per Firenze Capitale: abbattimento delle mura cittadine e creazione di Piazzale Donatello con giardini alberati sulla parte nord. Dunque è nel 1870 che la piazza si definisce nella sua attuale configurazione: viali di circonvallazione, costruzione dell'isolato degli "artisti", spazi verdi ed il cimitero come "isola" all'interno di questo sistema, appartata e lontana da tutto quello che la circonda.
Il cimitero chiuse i suoi cancelli nel 1877 divenendo il custode della memoria "…di un piccolo popolo e di un Ottocento cosmopolita e non conformista" che ha onorato Firenze. L'impianto del cimitero è semplice e razionale: due viali principali inghiaiati ed ortogonali al cui incrocio, in corrispondenza della sommità dell'area, è posta la colonna fatta erigere da Federico Guglielmo di Prussia nel 1858. Le tombe non hanno una disposizione rigida e regolare come avviene nei cimiteri cattolici, ma più paesaggistico romantica, accentuata dall'andamento del terreno e dalla presenza di una certa varietà di essenze arboree ed arbustive.
Il cimitero è una testimonianza interessante della comunità straniera a Firenze: le tombe di J.P.Vieusseux, del pedagogo Enrico Schneider, del filosofo Sismondi e dello storico R. Davidsohn attestano l'impegno culturale della comunità, ma non meno importanti quelle di artisti come J.C. Muller, S.G. Counis, H. Powers o dei grandi letterati anglo-fiorentini come Elisabeth Barrett Browning, A.H.Clough, W.S.Landor e di Frances Trollope e di sua nuora Theodosia. Photos:
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